Un clima di guerra

 Vax contro no vax e viceversa, Zan contro no Zan e viceversa, competizioni sportive che si trasformano in momenti di guerriglia e di disordine, social network più simili a campi da guerra che a luoghi di incontro, titoli di giornale che fomentano l'una o l'altra posizione avversa: questo è il clima che si respira in questi giorni. 

Aggressività, minacce, anatemi contro chi è diverso fanno somigliare il mondo in cui viviamo a quei talk show di cui ci siamo nutriti per decenni, ma mentre quelli sono finti, nel mondo reale, tutto questo è dolorosamente vero. 

Ognuno si giustifica come fanno i bambini quando litigano: "E'stato lui"oppure"E'colpa sua!" e non la finiamo mai. 


Fa veramente paura questo clima. Credo che non ci stiamo accorgendo che questo atteggiamento non ci stia portando a costruire proprio niente. In realtà, le soluzioni non le ha nessuno, ma ciascuno se la prende con tutti gli altri.

Non ho doti diplomatiche, ma è chiaro che tutto questo sia socialmente, politicamente, culturalmente e umanamente controproducente. 

Naturalmente, non sono le opposte posizioni che spaventano, ma l'odio per l'altro che ne è alla base. Non ho una soluzione, perchè quelle vanno cercate sempre tra più parti e non ho la proposta magica di uno che se ne arroga il possesso. 


Mi piace condividere con voi questa regola dell'arte di ascoltare che una sociologa, Marianella Sclavi, tra le altre riporta in un suo libro:Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi.Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva. 
Mi ha colpito molto, perchè è una sfida per noi tutti ad uscire dal lockdown interiore nel quale siamo ancora rinchiusi, malgrado, all'esterno abbiamo tutta la voglia di riprendere la vita di prima. 
Che questa estate sia un viaggio nell'altro, nel diverso, nelle relazioni. Il viaggio, secondo me, più affascinante che si possa fare.
Buone estate!

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