Stiamo lavorando davvero al bene dei nostri bambini e ragazzi?

 E' un pò che ci rifletto. 

Tra le tante povertà che il covid19 ha fatto emergere, ce n'è una che è la più difficile da guardare: i nostri bambini e ragazzi. Io la ritengo una povertà complessa, composta da tante caratteristiche: la solitudine, la mancanza di ascolto, l'abbandono davanti ai monitor, l'inesistenza della relazione educativa. A tutto questo si aggiunge la scuola. 


Una scuola già alquanto discutibile che, colpita in maniera forte dal disastro della pandemia, è stata chiusa e stenta a riaprire. 

Al Centro per la Famiglia che abbiamo in parrocchia, nel periodo che va dal 18 maggio ad oggi, non ho mai avuto tante richieste di aiuto riguardanti bambini e adolescenti. Sono al Centro dal 2004...

Alle riunioni di esperti a cui partecipo è molto forte la preoccupazione dei dirigenti, degli esperti di servizio sociale, degli insegnanti e di noi pedagogisti. Le fasce più esposte a dispersione e ad abbandono scolastico sono ancora più a rischio, perchè alle abituali situazioni si aggiunge una più o meno reale paura del covid da parte di genitori e ragazzi. 

Eppure, sapete cosa rispondono la maggior parte dei ragazzi quando chiedo se ci vogliono tornare a scuola? Rispondono che non vedono l'ora!!!

Li abbiamo lasciati questi piccoli a trascorrere giornate con "cattivi maestri" peggiori della televisione: giornate intere davanti a videogame di gruppo, in cui il "gruppo"è composto prevalentemente di persone, tra loro sconosciute, di ogni parte del mondo. Questo molti genitori neppure lo sanno...

E'vero che la scuola ha cercato di imparare in pochi mesi il digitale, ma mentre molti allievi sono esperti di questo mondo, gli insegnanti non sapevano neppure come fare a collegarsi alla chat...

Ora, però, la smetto di dipingere il quadro negativo e comincio con le proposte. 



Le relazioni in famiglia abbiano un significato. I genitori, prima di chiunque altro, hanno bisogno di appropriarsi del ruolo educativo nei confronti dei loro figli.

La scuola riapra! I ragazzi e i bambini stanno svolgendo qualunque attività possibile. Solo le scuole diventeranno focolai di covid? Si faccia tesoro e non si abbandoni la modalità digitale, non solo per la gestione della pandemia. Siamo noi adulti i nuovi analfabeti riguardo a questi linguaggi in cui i nostri bambini e ragazzi sono pienamente immersi.  

Ascoltiamo i nostri bambini e ragazzi. L'attenzione, la presenza, l'accompagnamento ci portino a valorizzare quello che Maria Montessori chiama il "potenziale del bambino". La nostra grande pedagogista, di cui abbiamo ricordato i 150 anni dalla nascita, ci ha detto che persone felici e un mondo di pace possono venire fuori da una valida educazione. 

Buon lavoro educativo a tutti noi e felice vita a tutti i bambini e ragazzi di questo tempo di sfida!

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