Il grande valore dei sogni

Fin da bambina, i sogni hanno sempre avuto una grandissima presa su di me. Sono sempre stata una sognatrice ad occhi aperti e ad occhi chiusi. Sogni brutti e belli occupano da sempre la mia testa.
Crescendo ricordo che, da adolescente, il mio banco del liceo era un pò il contenitore dei sogni: i miei compagni mi raccontavano i loro sogni ed io li raccontavo loro. Perfino adesso, mentre scrivo, il cuore si riempie di tenerezza ricordando quei momenti!
Nel mio lavoro pedagogico, ho usato moltissimo i sogni per entrare nelle paure notturne dei bambini come educatore di casa famiglia oppure per dare valore ai sogni che gli adolescenti reputavano impossibili da realizzare.
Questo territorio delicato dei sogni non sempre mi ha reso vita facile sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista professionale.
Quante volte mi sono dovuta sentir dire che la vita è un'altra cosa rispetto ai sogni ad occhi aperti oppure che il sogno notturno è competenza di alcune scuole di psicoterapia!
Con grande piacere, invece, in questo periodo, due grandi pedagogisti del nostro tempo hanno dato valore al sogno riconsegnando a tutti la possibilità di sognare un modo per cambiare se stessi e la realtà circostante. Essi sono lo scrittore,Daniel Pennac e Papa Francesco.
Pennac, nel suo ultimo bellissimo lavoro, "La legge del sognatore", utilizza il sogno notturno e quello immaginativo come una specie di lente attraverso cui la semplice realtà possa essere trasfigurata e valorizzata. Inoltre, rivela di aver ottenuto enormi miglioramenti dai suoi allievi peggiori, proprio valorizzandone i sogni o, utilizzando una sua espressione, "vestendone a festa i sogni".
Molteplici sono state le volte in cui il papa ha dato valore al sogno parlando ai giovani e agli anziani, nella meravigliosa attualizzazione della profezia del profeta Gioele 3,1-5. 
La cosa più sensazionale è per me che il papa, nella sua esortazione apostolica sull'Amazzonia, Querida Amazonia, abbia condiviso ciò che ha sognato non ciò che ha pensato! Quattro meravigliosi sogni di riscatto attraversano l'esortazione come i rivoli di un fiume...
Mentre scrivo, siamo in un momento difficile della nostra storia. Il mondo è alle prese con la lotta al coronavirus e tutte le sue conseguenze. Un'aura di paura e di incertezza avvolge un pò tutti i cittadini del mondo.
 Questa volta, però, consentitemi di fare a tutti il contrario del rimprovero che, come vi ho detto sopra viene fatto a me: siamo troppo legati alla realtà! 
Una persona che ho dimenticato di citare, a proposito di sogni, ma lo faccio adesso, è Stephen Hawcking, un grandissimo astrofisico contemporaneo. Hawking era molto affascinato da Einstein e ci racconta che "molte delle sue scoperte sono nate dalla capacità di reinventare l'universo attraverso i suoi esperimenti mentali". A sedici anni, Einstein immaginò di cavalcare un raggio di luce e "si rese conto che, da quella prospettiva, la luce gli sarebbe apparsa come un'onda congelata. Quella visualizzazione lo avrebbe infine condotto alla teoria della relatività speciale". In pratica, Einstein è arrivato alle sue grandi scoperte, perchè prima aveva sognato!
Voglio concludere il post proprio con le parole di incoraggiamento a sognare di un uomo come Hawking così la sua concretezza è più incisiva del mio idealismo: "Ricordatevi quindi di guardare in alto, verso le stelle, e non i vostri piedi...Liberate la vostra immaginazione...Plasmate il futuro".
Oggi è la festa dei lavoratori ed è questo il mio augurio: che i vostri sogni alimentino anche il vostro lavoro e lottate sempre perchè a tutti sia concesso un lavoro in linea con i propri sogni!


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