Messiah, una serie tv con spunti interessanti

In questa Pasqua particolarissima, molte volte mi sono venute alle mente le scene della serie "Messiah"che Netflix ha mandato in onda a gennaio.
Questa breve serie tv non ha avuto grosso seguito di critica e di pubblico e non è neppure "ortodossa" se ci si attiene a quanto dice la Bibbia sulla venuta del Messia, ma è interessante per gli spunti che offre. In questo post voglio sottolineare proprio quegli spunti che il messiah di Netflix offre per chi ha fede in Gesù.
Innanzitutto, concentriamo la nostra attenzione sul personaggio che interpreta il Messia: è un trentenne esile, scandalosamente normale nelle fattezze come nei comportamenti. Per i contemporanei del Messia in cui noi crediamo, Gesù di Nazaret, e per noi stessi, credo che lo sforzo di fede più grande sia accettare con amore un Dio tanto immerso nella normalità da passare inosservato...
I continui silenzi in cui il personaggio si immerge sono un altro spunto forte per chi ha fede. Tutti i giorni, in particolare, in questi giorni, ci stiamo scontrando con il silenzio di Dio. Il messia cammina con gli uomini, ma per la maggior parte del tempo sta zitto...dorme...oppure è assorto (prega?). Chi ha guardato o guarderà la serie si scoprirà a dire, come anche io ho fatto : "Dai, fai qualcosa!". E' quello che gli apostoli hanno fatto ed è quello che diceva il popolo sotto la croce...ma non sempre il Messia fa qualcosa. E' con noi e basta...Ma è questo il Dio che vogliamo? Accettiamo veramente questo suo modo di Essere?
Il Messia della serie, come anche il nostro, anche se non tutti lo abbiamo capito, parla a tutti i popoli. Ha origini ebraiche e, contemporaneamente, nelle sue caratteristiche, ci sono tratti che i cristiani riconoscono, altri tratti che riconoscono i musulmani, altri ancora che riconoscono gli ebrei.
Il messia della serie come il nostro Messia non sta mai fermo. E' una prerogativa affascinante del Figlio di Dio che fa risaltare la sua figliolanza rispetto al "Dio che cammina nel deserto" con il popolo e non vuole una casa. Nemmeno la morte trattiene il Dio nomade. Ci piace molto questa caratterizzazione.
Infine, è interessante che, nella serie come nella Scrittura, vi sia una mancanza di certezza assoluta riguardo alla "messianicità" del sedicente messia. Fino alla fine, c'è sempre uno sforzo di fede da parte di chi lo incontra, da parte di chi legge e di chi guarda. Il confronto o lo scontro con il Messia è sconcertante perchè tocca le corde più intime della vita.
Mi piacerebbe conoscere anche gli spunti che voi avete trovato nel guardare questa serie e se ci siano da parte vostra delle risonanze riguardo alla vita di fede che stiamo attualmente conducendo.



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