Una cosa importante per una persona che si occupa di educazione è trarre i criteri educativi anche dal territorio di cui fa parte e di cui fanno parte le persone che educhiamo.
In un territorio ci sono valori educativi preziosi che aiutano a trovare la propria identità radicandola nel tempo e nello spazio.
Il napoletano, la terra in cui abito, è ricca di questi valori educativi preziosi che, se trasmessi, possono aiutarci a costruire un mondo migliore e ad essere persone più felici.
Uno di questi valori è che la morte non distrugge la possibilità di amare.
Se, in questo week end, provate a girare per gli antichi luoghi di culto della città legati ai morti
( Cimitero delle fontanelle, Chiesa del Purgatorio ad arco, la chiesa di S. Pietro ad Aram), vedrete il forte legame che esiste tra le ossa di morti sconosciuti e le persone vive.
C'è un vero e proprio processo di accudimento e di adozione: le ossa del defunto sono pulite, separate dalle altre, decorate sotto e sopra di esse sono posti centrini, rosari, lumini, olio.
E' un legame reciproco: un sogno, una sensazione, un bisogno crea il legame che diventa familiare. Ho letto che, in alcuni cimiteri storici, vi siamo anche, nelle piccole teche, delle piastrelle della cucina del vivo, perchè il morto si senta di casa.
E poi il contatto: è un'esperienza meravigliosa il gesto di accarezzare le capuzzelle delle donne napoletane! Io l'ho fatto! E vi consiglio di provare.
Esistono tantissime preghiere e giaculatorie che vengono fatte in questi cimiteri d'amore per anime abbandonate. Stamattina ne ho trovato una che non conoscevo.
La scrivo perchè la possiate dedicare al defunto con cui entrerete in relazione: “…Anime sante anime purganti/ Io sono sola e vuie siete tante/ Andate avanti al mio Signore/ e raccontateci tutti i miei dolori/ Prima che s’oscura questa santa giornata/ da Dio voglio essere consolata/ Pietoso Dio col sangue Tuo redento/ a tutte le anime del Purgatorio salutamele a tutti i momenti/Eterno Riposo…".
Come in tutti i legami di accudimento, il cibo ha un aspetto fondamentale per l'espressione dell'amore. Da noi si chiama "rifrisco", refrigerio.
La notte del primo novembre, si lasciava in tavola un pezzo di pane e un bicchiere d'acqua per le anime che stavano viaggiano verso il regno dei cieli. E' la forma di un'antica tradizione che troviamo in tante catacombe cristiane, ma ancora prima, in molte pitture tombali precristiane. Questa tradizione aveva anche un aspetto caritativo: quello che si faceva ai morti, si doveva fare anche ad un povero o ad un bambino.
E infine l'aspetto gastronomico: " O murticiello", il torrone dei morti. Questo torrone ha una dimensione molto romantica. Sono, infatti, i fidanzati a regalarlo alle fidanzate, perchè il Cantico dei Cantici dice che "l'amore è più forte della morte".
E' un torrone particolare: è scuro e morbido. Al di là dell'oscurità e dell'amarezza della morte c'è un mondo morbido e dolce. E' pieno di mandorle, noi, nocciole: un tipo di frutta da sempre e in molte culture legato alla simbologia dell'eternità.
Spero con questo post di avervi ispirato a vivere la festa dei morti in un modo relazionale, intenso, passionale, napoletano!
Buona festa dei Santi e dei morti!
In un territorio ci sono valori educativi preziosi che aiutano a trovare la propria identità radicandola nel tempo e nello spazio.
Il napoletano, la terra in cui abito, è ricca di questi valori educativi preziosi che, se trasmessi, possono aiutarci a costruire un mondo migliore e ad essere persone più felici.
Uno di questi valori è che la morte non distrugge la possibilità di amare.
Se, in questo week end, provate a girare per gli antichi luoghi di culto della città legati ai morti
( Cimitero delle fontanelle, Chiesa del Purgatorio ad arco, la chiesa di S. Pietro ad Aram), vedrete il forte legame che esiste tra le ossa di morti sconosciuti e le persone vive.
C'è un vero e proprio processo di accudimento e di adozione: le ossa del defunto sono pulite, separate dalle altre, decorate sotto e sopra di esse sono posti centrini, rosari, lumini, olio.
E' un legame reciproco: un sogno, una sensazione, un bisogno crea il legame che diventa familiare. Ho letto che, in alcuni cimiteri storici, vi siamo anche, nelle piccole teche, delle piastrelle della cucina del vivo, perchè il morto si senta di casa.
E poi il contatto: è un'esperienza meravigliosa il gesto di accarezzare le capuzzelle delle donne napoletane! Io l'ho fatto! E vi consiglio di provare.
Esistono tantissime preghiere e giaculatorie che vengono fatte in questi cimiteri d'amore per anime abbandonate. Stamattina ne ho trovato una che non conoscevo.
La scrivo perchè la possiate dedicare al defunto con cui entrerete in relazione: “…Anime sante anime purganti/ Io sono sola e vuie siete tante/ Andate avanti al mio Signore/ e raccontateci tutti i miei dolori/ Prima che s’oscura questa santa giornata/ da Dio voglio essere consolata/ Pietoso Dio col sangue Tuo redento/ a tutte le anime del Purgatorio salutamele a tutti i momenti/Eterno Riposo…".
Come in tutti i legami di accudimento, il cibo ha un aspetto fondamentale per l'espressione dell'amore. Da noi si chiama "rifrisco", refrigerio.
La notte del primo novembre, si lasciava in tavola un pezzo di pane e un bicchiere d'acqua per le anime che stavano viaggiano verso il regno dei cieli. E' la forma di un'antica tradizione che troviamo in tante catacombe cristiane, ma ancora prima, in molte pitture tombali precristiane. Questa tradizione aveva anche un aspetto caritativo: quello che si faceva ai morti, si doveva fare anche ad un povero o ad un bambino.
E infine l'aspetto gastronomico: " O murticiello", il torrone dei morti. Questo torrone ha una dimensione molto romantica. Sono, infatti, i fidanzati a regalarlo alle fidanzate, perchè il Cantico dei Cantici dice che "l'amore è più forte della morte".
E' un torrone particolare: è scuro e morbido. Al di là dell'oscurità e dell'amarezza della morte c'è un mondo morbido e dolce. E' pieno di mandorle, noi, nocciole: un tipo di frutta da sempre e in molte culture legato alla simbologia dell'eternità.
Spero con questo post di avervi ispirato a vivere la festa dei morti in un modo relazionale, intenso, passionale, napoletano!
Buona festa dei Santi e dei morti!




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