La quantità enorme di informazioni a cui siamo sottoposti ogni giorno è davvero disorientante.
Riguardo ad un solo fatto possiamo leggere su diversi giornali, dello stesso giorno versioni completamente opposte. Cosa ancora più disorientante (provateci!), è leggere dichiarazioni di persone e personaggi sullo stesso fatto, nell'arco di qualche anno.
L'altro giorno, mentre stavo guardando uno dei tanti film sull'Iliade, mi è venuta in mente una domanda che ci facevano i nostri insegnanti al liceo. Suonava precisamente così: "Cause reali e cause apparenti della guerra di Troia."
Una domanda splendida che dovremmo farci per tutto ciò che leggiamo e sentiamo. Domande come questa sono valide a sviluppare un senso critico positivo nel discernimento delle notizie: ciò può dare risultati molto più edificanti delle aggressive critiche da talk show che sentiamo e leggiamo ogni giorno.
A noi ragazzi veniva insegnato a pensare, a guardare al di là, a comprendere che quello che si dice nelle stanze del potere è un pò diverso da quello che poi viene riportato. Anche se poi, io credo, che per una valutazione complessiva della realtà servano entrambe le versioni, quella falsa e quella vera.
E' importante ritornare a porre questioni valide! Non possiamo più rassegnarci al controproducente utilitarismo che sta distruggendo la grande cultura occidentale.
Dobbiamo spostare l'asse della cultura che attualmente è organizzato intorno ad una domanda che produce acriticità ed è la seguente: "A cosa mi serve?". Questa domanda, al contrario dell'altra non è valida, è invalidante. E lo stiamo vedendo in tutti i campi dell'umano impegno.
Siamo nei mesi del riposo estivo e mi piace attraverso questo blog aiutarvi a compiere azioni che producano empowerment e benessere personale.
E' ora di cominciare a sviluppare la vostra criticità proprio partendo dal quotidiano o dal notiziario on line che avete tra le mani. E'ora di chiederci: "Quali sono le cause reali e le cause apparenti di questo fatto?".
Vedrete che in questo modo cominceremo a diventare protagonisti di una realtà che, purtroppo in questo momento, altri stanno costruendo per noi.
Buone vacanze!
Riguardo ad un solo fatto possiamo leggere su diversi giornali, dello stesso giorno versioni completamente opposte. Cosa ancora più disorientante (provateci!), è leggere dichiarazioni di persone e personaggi sullo stesso fatto, nell'arco di qualche anno.
L'altro giorno, mentre stavo guardando uno dei tanti film sull'Iliade, mi è venuta in mente una domanda che ci facevano i nostri insegnanti al liceo. Suonava precisamente così: "Cause reali e cause apparenti della guerra di Troia."
Una domanda splendida che dovremmo farci per tutto ciò che leggiamo e sentiamo. Domande come questa sono valide a sviluppare un senso critico positivo nel discernimento delle notizie: ciò può dare risultati molto più edificanti delle aggressive critiche da talk show che sentiamo e leggiamo ogni giorno.
A noi ragazzi veniva insegnato a pensare, a guardare al di là, a comprendere che quello che si dice nelle stanze del potere è un pò diverso da quello che poi viene riportato. Anche se poi, io credo, che per una valutazione complessiva della realtà servano entrambe le versioni, quella falsa e quella vera.
E' importante ritornare a porre questioni valide! Non possiamo più rassegnarci al controproducente utilitarismo che sta distruggendo la grande cultura occidentale.
Dobbiamo spostare l'asse della cultura che attualmente è organizzato intorno ad una domanda che produce acriticità ed è la seguente: "A cosa mi serve?". Questa domanda, al contrario dell'altra non è valida, è invalidante. E lo stiamo vedendo in tutti i campi dell'umano impegno.
Siamo nei mesi del riposo estivo e mi piace attraverso questo blog aiutarvi a compiere azioni che producano empowerment e benessere personale.
E' ora di cominciare a sviluppare la vostra criticità proprio partendo dal quotidiano o dal notiziario on line che avete tra le mani. E'ora di chiederci: "Quali sono le cause reali e le cause apparenti di questo fatto?".
Vedrete che in questo modo cominceremo a diventare protagonisti di una realtà che, purtroppo in questo momento, altri stanno costruendo per noi.
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